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Dispersione delle ceneri in mare, cosa dice la legge

22 Febbraio 2021

Nota ai più anche come sepoltura in mare, la dispersione delle ceneri in mare non è solamente un’evenienza romantica attinente al mondo cinematografico, ma anzi è una concreta realtà prevista dalla legge italiana. Avviene, naturalmente, a seguito della cremazione, e solitamente corrisponde al compimento di una ben precisa volontà del defunto. Scopriamo insieme come è possibile eseguire ed assecondare questo tipo di volontà e, a proposito della dispersione delle ceneri in mare, cosa dice la legge.

Due parole sulla cremazione

La pratica della cremazione è sempre più diffusa anche in Italia e risponde ad una vasta gamma di esigenze e di punti di vista, tutti personali e tutti condivisibili. Ragioni filosofiche, sociali, teologiche, ma anche economiche, spingono sempre più persone ad esprimere la precisa volontà di essere cremati. Una volontà che, come abbiamo già visto altrove, può essere espressa tramite un notaio oppure tramite un’associazione Socrem. E che, se espressa, deve essere rispettata, sempre.

Com’è noto, dopo la cremazione le ceneri possono essere conservate presso il cimitero, a casa di un erede o ancora disperse in natura. Ciascuna di queste opzioni risponde ad una serie di regolamentazioni e legislazioni ben precise. Per quanto riguarda la dispersione delle ceneri, alcuni cimiteri sono adibiti per questo scopo ed offrono spazi dedicati chiamati “i giardini del ricordo”.

La dispersione delle ceneri in natura è prevista dalla legge ma è fondamentale che si rispettino le necessarie norme igieniche. E’ possibile dunque disperdere le ceneri in montagna, presso laghi o fiumi, o altrove in natura, ma non all’interno dei centri abitati. Sono i Comuni ad autorizzare di volta in volta tali pratiche, in associazione con le capitanerie di porto laddove invece si desideri eseguire la dispersione in mare. Vediamo dunque, a proposito della dispersione delle ceneri in mare, cosa dice la legge.

Dispersione delle ceneri in mare: cosa dice la legge

Secondo la legge 130 del 30/3/01, la dispersione delle ceneri in mare è consentita e non costituisce reato. Servirà però una duplice autorizzazione, quella del Comune e quella della Capitaneria di Porto. La legge indica con precisione la distanza dalla riva che è necessario mantenere per disperdere le ceneri, che deve essere di minimo 100 metri. L’imbarcazione dev’essere a motore e, a bordo, è necessario che vi sia uno skipper esperto e preparato. Alla dispersione possono partecipare anche i parenti: l’atto della dispersione può essere eseguito da un partente, un erede oppure da un addetto dell’agenzia funebre incaricata.

Il consiglio è quello di rivolgersi ad un’agenzia funebre che si occupi anche di cremazioni e che sia preparata per la dispersione delle ceneri in mare, una procedura che non va il alcun modo improvvisata e che richiede la giusta dose di sensibilità, di attenzione, di senso pratico e di solennità. Sarebbe davvero sgradevole ed inopportuno avere la sensazione di essersi affidati ad un’agenzia funebre che non ha mai eseguito la dispersione delle ceneri in mare. Aluisi al contrario, in virtù della trentennale esperienza nel settore dei servizi funebri in Puglia e dell’indubbia vicinanza del mare, ha al suo attivo una lunga serie di pratiche di dispersione in natura delle ceneri, non ultimo, appunto, nelle acque antistanti le coste pugliesi.

Aluisi è agenzia funebre a Lecce e provincia con servizio transfer nazionale ed internazionale, servizio di cremazione nel sud Italia e, ove richiesto, un accurato ed attento servizio per ciò che concerne la dispersione delle ceneri in mare. Qualunque sia l’esigenza della famiglia o la volontà del defunto, è sempre nostra premura far sì che questa sia opportunamente eseguita. Chiamaci per qualunque esigenza, siamo a tua disposizione. 

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